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Associazione Amici della Badia di San Gemolo in Ganna

Museo della Ceramica di Ghirla

In queste pagine introduttive, in sequenza fotografica, vengono proposte in estrema sintesi, le peculiaritá territoriali che concorsero direttamente ed indirettamente, in vario modo, alla vicenda della ceramica cosiddetta "di Ghirla". La forte e preziosa monumentalitá della Badia riassume iconograficamente i valori di lavoro, cultura e spiritualitá che nel tempo sono stati proposti e diffusi dalla comunitá benedettina. La Valganna con i suoi laghi, la cornice delle sue montagne e l'incrocio delle vie mercantili, ha favorito la residenza, la raccolta di materiali ed energia che ben si prestarono a rispondere alle richieste di crescita culturale e sociale che sfoceranno nel dinamismo imprenditoriale dei primi anni del '900. Vediamo cosí nascere le tramvie, erigere stazioni e ville liberty, organizzare la produzione con particolare attenzione alle capacitá artigianali che si erano formate per lo piú all'estero in esito alle emigrazioni alle frequentazioni con le scuole ceramiche d'arte nazionali. Il clima culturale nel frattempo, con gli scambi e le relazioni di lavoro, promuove e collabora alla definizione di varie imprese artistiche, assecondando la richiesta di bellezza e di modernitá. In questo ambiente si é formato il mito della ceramica di Ghirla quale simbolo della qualitá della Valganna. (P.Z.)
"In faccia a Ghirla... c'é della buona argilla che serve alla fabbriche di maiolica di Ghirla e di Cunardo" "V'ha presso Ghirla una funte detta il Baciolo, che porta acqua sí abbondante da servire immeditamente ad un mulino, e con l'acqua una gran copia d'arena, che deriva dalla scomposizione del granito. Serve questa alla vernice della maiolica per la quale pur abbonda il feldispato bianco ed il quarzo, che so polverizzano" C. Amoretti, Viaggio da Milano ai tre laghi, IIIa edizione, Milano, 1817
Periodo Liberty in Valganna: stazione tramviaria di Ghirla, progetto arch. G. Villa Cesarina progetto V. Vergante, torretta pagine precedenti: Lago di Ghirla e torrente Margorabbia

La ruota del mulino sul torrente Margorabbia a Ghirla

La manifattura ceramica "Ghirla"
Christian Gilardi Sabato

1. La prima edizione fu stampata presso Pirotta e Maspero a Milano nel 1804.
2. Melchiorre Gioia (1767-1829) é stato un economista, politico e intellettuale,tra i primi a scorgere l'importanza della statistica.
3. Le altre fabbriche di maiolica e terraglia presenti sul territorio del Dipartimento del Lario erano quelle di Cabiaglio, Como, Menaggio, Campione d'Intelvi,Nobiallo e Tirano.
4. Il Dipartimento del Lario fu creato in etá napoleonica su modello di quelli francesi e comprendeva i distretti di Como, Varese, Menaggio e Lecco. La provinciadi Varese fu invece istituita con Decreto Regio del 2 gennaio 1927, unendo comuni giá appartenenti alla provincia di Como (circondario di Varese) e di Milano (circondario di Gallarate). 5. Carlo Amoretti (1741-1816) é stato uno scienziato, erudito e scrittore di guide turistiche. Nel 1797 divenne bibliotecario dell'Ambrosiana a Milano. 6. La seconda edizione fu pubblicata a Milano presso Giuseppe Galeazzi.
7. La terza edizione fu pubblicata a Milano dalla Tipografia Scorza e Compagno.
Non é facile individuare una data precisa che attesti l'inizio dell'attivitá della fabbrica di maiolica di Ghirla. Ci sono peró alcuni documenti e in particolare un libro ricco di notizie statistiche, geologiche ed economiche che ci vengono in aiuto. Si tratta della Discussione economica sul Dipartimento del Lario 1 ,pubblicata nel 1804 da Melchiorre Gioia .Riferisce l'economista lombardo: "La fabbrica piú grossa di maiolica é quella di Ghirla: accesa circa 30 volte l'anno, consuma ogni volta quindici fasci di legna prossimamente; totale consumo annuo fasci 450". Il confronto é da intendersi con le altre fabbriche del Lario , regione che comprendeva all'epoca anche il Varesotto 19 4 3 . Un altro testo di interesse per la nostra ricerca é il Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como e ne' monti che li circondano, elaborato da Carlo Amoretti . Nella prima edizione, pubblicata nel 1794, nel capitolo dedicato alla 5 zona da Varese a Lugano (passando dalla Valganna) non comparivano riferimenti alla fabbrica di maiolica di Ghirla e lo stesso accadeva nella seconda, apparsa nel 1801 Nella terza edizione del 1806 leggiamo invece che "havvi in que' monti e in altri luoghi vicini della buona argilla, che ha molte proprietá della rinomata argilla di Vicenza, e converrebbe forse adoperarla per la terraglia".

Sede:

Via Perego 5 - Chiostro di San Gemolo
21039 Valganna - Varese - Italy

Contatti:
Tel: +39 0332830772

Direzione artistica:
info@studiopaolozanzi.it

Direzione musicale:
nicorachiara@gmail.com
Media:
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